L'ottovolante Raffaele Argentiero

Antonino Cozzolino, protagonista del romanzo, è nato alla fine degli anni '60 a Quarto Oggiaro, quartiere di periferia di Milano. La sua famiglia lo segnerà per sempre, soprattutto suo padre, un uomo cresciuto nella violenza e prigioniero di un codice d'onore che l'obbliga a vivere una vita di espedienti pur di non sottostare alle logiche della società. Dalla madre, invece, imparerà la compassione. Questi contrastanti modelli educativi sono alla base della sua personalità complessa e delle difficoltà a inserirsi nei meccanismi di un mondo sempre più distante dai suoi valori. Il coraggio e lo spirito d'avventura non gli mancano e, dopo aver intrapreso i lavori più disparati, emigra prima a Hong Kong e poi nelle Filippine, ricominciando una seconda vita. Conoscerà grandi gioie e profonde delusioni, vivendo una vita altalenante, proprio come in un ottovolante. Il suo carattere gioviale e allo stesso tempo introspettivo l'aiuteranno a conoscere persone straordinarie; con alcune, ricche e potenti, la sua sincera lealtà non passerà inosservata e sarà il preludio di grandi amicizie. Per Antonino Cozzolino l'amicizia, tanto quanto la famiglia, sono valori irrinunciabili. Purtroppo il suo rigoroso codice etico e morale in un mondo di squali lo condanna a essere perdente e nonostante la sua intraprendenza si ritrova infinite volte a dover ricominciare tutto da capo. Se il lavoro è il perno dell'Ottovolante, non mancano aneddoti e dialoghi tra i personaggi che si avvicendano nella trama di questo romanzo rocambolesco, ricco di spunti di riflessione sulla società, sulle sue contraddizioni e sul senso della vita.